mercoledì 20 dicembre 2017

SCARICABARILE AL GOVERNO PER IL CRAC BANCA ETRURIA.

Davanti alla commissione parlamentare sulle banche, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan è stato lapidario: “Non ho mai autorizzato nessuno ad andare a parlare su questioni bancarie né richiesto che membri del governo venissero a riferire a me” relativamente ai contatti con il mondo bancario.

boschi padoan etruria

La causa di questa netta presa di posizione è abbastanza intuibile: le domande dei componenti della commissione sul caso politicamente più bollente, quello che coinvolge la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi.

E quando un esponente del centrodestra gli chiede se sia stato lui ad autorizzare lei o il ministro Delrio ad incontrare personaggi del mondo del credito per discutere della crisi di Banca Etruria, la risposta è secca: no, mai. Secondo quanto dichiarato dal ministro, la gestione dei casi bancari è prerogativa del ministro delle Finanze che ne parla con il presidente del Consiglio, spiegando inoltre che le discussioni sulle banche in difficoltà erano la norma con Matteo Renzi, mentre raramente erano coinvolti gli altri membri del governo.

Il pensiero delle opposizioni relativamente a queste risposte è chiaro: il ministro Padoan ha scaricato il sottosegretario Boschi. È da tenere conto però che la domanda era precisa, e molto difficilmente la risposta avrebbe potuto essere diversa. Padoan stesso, finita l'audizione davanti alla commissione, precisa immediatamente che le interpretazioni in questo senso sono strumentali.

E non potrebbe essere diverso, visto che le elezioni si avvicinano. Fra le altre cose, viene chiesta a gran voce un'audizione della sottosegretaria in Commissione, che il Pd esclude, dato che «Il calendario è stato deciso all'unanimità. Abbiamo mediato e abbiamo scelto di escludere alcune richieste e far posto ad altre. Se oggi si riapre, bene: ma serve l'unanimità e non si può riaprire tutto solo per Boschi», secondo quanto dichiarato da Matteo Orfini.


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